Consigli per scegliere

il pellet perfetto

Guida all'acquisto
  1. 1. Un pellet economico non è sempre sinonimo di risparmio

Scegliere il pellet più economico potrebbe sembrare una buona idea, ma a lungo termine rischia di rivelarsi controproducente. Sul mercato esiste una vasta gamma di pellet a basso costo, ma questi prodotti spesso sono di qualità inferiore e possono causare diversi problemi sia alla tua stufa che al tuo portafoglio.

 

Ecco cosa può succedere utilizzando pellet scadente:

 

  • Danni al braciere e alla camera di combustione: Pellet di bassa qualità contiene spesso materiali resinosi che, bruciando male, lasciano depositi all’interno della stufa, compromettendone l’efficienza.

 

  • Potere calorifico ridotto: Il pellet scadente genera meno calore, costringendo la stufa a lavorare a potenze più elevate e quindi a consumare più combustibile, vanificando così il risparmio iniziale.

 

Investire in un pellet di qualità ti permetterà di riscaldare la tua casa in modo efficiente, evitando guasti e manutenzioni costose.

 

2. Leggere l’etichetta: il segreto per fare la scelta giusta

Un passaggio fondamentale per scegliere il miglior pellet è leggere con attenzione l’etichetta del prodotto. Qui troverai informazioni essenziali che ti guideranno nella scelta consapevole.

 

Ecco i principali valori da considerare:

 

  • Potere calorifico: Indica quanta energia termica produce il pellet. Un valore più alto in kWh/kg significa un maggior rendimento termico e, quindi, una maggiore efficienza.
  • Residui di cenere: Questo valore esprime la quantità di cenere che il pellet lascerà nella stufa dopo la combustione. Una bassa percentuale di residui garantisce una combustione pulita e minore manutenzione.
  • Legno utilizzato: Il pellet può essere prodotto da diversi tipi di legno, come faggio e abete, entrambi di alta qualità. L’importante è che non contenga sostanze chimiche o trattate che, oltre a danneggiare la stufa, possono essere nocive per la salute e l’ambiente.
  • Percentuale di umidità: Più il pellet è secco, maggiore sarà il suo potere calorifico. Un pellet con un tasso di umidità elevato riduce la resa e aumenta il consumo di combustibile.

 

3. Le certificazioni: garanzia di qualità e sicurezza

Le certificazioni di qualità sono uno dei migliori indicatori per capire se un pellet è affidabile e di buona fattura. Questi standard garantiscono che il prodotto rispetti determinate caratteristiche fisiche, chimiche e di sostenibilità ambientale.

Le certificazioni più diffuse e riconosciute sono:

  • EN ISO 17225-2: E’ la norma secondo la quale si certifica il pellet, determina le specifiche e la classificazione del pellet di legno per uso commerciale, residenziale e industriale.
  • EN Plus: La certificazione europea suddivide il pellet in tre categorie: A1 (pellet di alta qualità), A2 (di qualità media) e B (di qualità inferiore).
  • Din Plus: Il Certificato Din Plus (differente rispetto agli standard EN Plus) vede un potere calorifico di almeno 18 MJ/kg e una percentuale di ceneri residue inferiore allo 0,5. Nel complesso, un pellet certificato Din Plus è migliore di un pellet con certificazione EN Plus A1.
  • Pellet Gold: Visto che in Italia l’uso del pellet in ambito domestico è sempre più diffuso, si è sentita la necessità di sviluppare un sistema volontario di attestazione di qualità del pellet: Pellet Gold.
    Occorre sottolineare che Pellet Gold è un sistema e un marchio di attestazione e non di certificazione della qualità, per il semplice motivo che AIEL, che ha sviluppato il progetto, non è un ente di certificazione. In ogni caso la differenza non è sostanziale, poichè tutte le analisi sono affidate a laboratori esterni e indipendenti.
  • ÖNORM M7135: Certificazione austriaca che valuta la qualità complessiva del pellet.

 

Un consiglio importante è verificare sempre la presenza del numero identificativo dell’azienda produttrice e la nazione di provenienza, per assicurarti che il pellet provenga da un produttore affidabile e certificato.

4. La dimensione e la provenienza dei trucioli

La forma e la dimensione dei trucioli di pellet sono anch’essi fattori da non trascurare. I trucioli di alta qualità hanno una forma cilindrica regolare con diametro compreso tra i 6 e i 10 mm. In caso contrario, la combustione potrebbe risultare inefficace e sporcare più del dovuto la tua stufa.
Anche la provenienza del legno utilizzato per produrre il pellet è importante. Assicurati che provenga da fonti sostenibili e da aziende che rispettano le normative ambientali, evitando prodotti di origine sconosciuta o da paesi dove non sono garantiti standard produttivi adeguati.

 

5. Rivolgiti al tuo rivenditore di fiducia

 

Un ultimo e prezioso consiglio: chiedi sempre al tuo rivenditore di fiducia! Nessuno conosce meglio di lui le esigenze della tua stufa a pellet e saprà consigliarti il miglior combustibile in base alla tua situazione specifica. Un buon rivenditore è sempre aggiornato sulle novità del mercato e può offrirti prodotti certificati e sicuri.

 

Ora che conosci tutti gli elementi da valutare, sei pronto a fare una scelta consapevole che renderà il tuo inverno caldo e senza pensieri.

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